Atteggiamento non direttivo, ma non privo di regole

La Psicomotricità Funzionale deve essere utilizzata per consentire il miglior sviluppo possibile delle potenzialità del soggetto e bisogna applicarla in base al soggetto che vive la situazione, ossia in rapporto alle tappe evolutive: bambino, adolescente, adulto, con alterazioni dello sviluppo o con sviluppo regolare. L’intervento può aiutare a far evolvere le funzioni e orienta verso la ricerca di un  equilibrio funzionale globale. Le scelte operative devono tener conto dei bisogni della persona e seguire metodologie adatte alle sue specifiche necessità. Il primo principio di base della Psicomotricità Funzionale riguarda le caratteristiche generali dello sviluppo con  le sue leggi biologiche e psicoaffettive. L’unità della persona è una conquista che si realizza durante tutto il periodo evolutivo. Nel corso dello sviluppo alcune organizzazioni funzionali hanno un’evoluzione relativamente breve nel tempo prima di raggiungere la loro maturità, come è il caso delle funzioni di nutrizione. Altre, invece, hanno un’evoluzione più lunga, come ad esempio le funzioni percettive: la funzione visiva a 7-8 anni e la funzione di interiorizzazione (percezione del corpo proprio) ancor più tardivamente. Le funzioni psicomotorie, da cui dipende la padronanza dell’aspetto motorio del comportamento, non arrivano a maturità che tra i 12 e i 14 anni (stadio dell’immagine del corpo operatorio). L’evoluzione delle funzioni mentali è quella che prende più tempo, poiché l’organizzazione terminale non può instaurarsi che dopo la pubertà, cioè all’arrivo a maturità delle funzioni genitali (forma adulta della sessualità). È il sistema nervoso centrale, supporto delle funzioni psicomotorie e mentali, che assicura la gerarchizzazione e l’unità di comportamento di questo insieme funzionale. Il concetto di sviluppo della persona fa dunque riferimento alla maturazione delle strutture (che ne determinano le caratteristiche personali) e in base all’esperienza vissuta in rapporto con l’ambiente (aspetti relazionali). Il ruolo dello Psicomotricista Funzionale ore è quello di creare le condizioni affinché l’ambiente sia positivo in modo che il soggetto possa realizzare le sue esperienze di aggiustamento/adattamento nella ricerca di equilibrio con l’ambiente. L’insieme funzionale si organizza in maniera unitaria per mezzo del confronto con la realtà del mondo esterno. Prima di tutto nella relazione duale (madre/bambino), in seguito nella relazione con altre persone e da ultimo nella relazione con l’oggetto materiale. L’efficacia della risposta motoria dipende dallo sviluppo della funzione di aggiustamento che permette di regolare il gesto e la postura alle condizioni del momento senza intervento della riflessione. La funzione di aggiustamento implica l’intervento di una vera e propria memoria del corpo (memoria psicomotoria) differente dalla memoria concettuale. La memoria psicomotoria è in funzione della ricchezza del vissuto e dell’intervento attivo durante le diverse esperienze che permettono al soggetto di esercitare contemporaneamente la funzione di aggiustamento e di arricchire il proprio bagaglio di prassie, il vissuto motorio quando è valorizzato (dimensione psicoaffettiva) rappresenta la materia prima della memoria del corpo, totalmente inconscia o infracosciente. Intervenire con atteggiamenti di controllo o autoritari inibisce e rende incerta la spontaneità del bambino. Da qui l’importanza di un approccio orientato ad  un atteggiamento non direttivo, ma non privo di regole (limiti). Le Boulch affermava che questo lavoro di mediazione deve essere sviluppato con particolare attenzione al gesto e alle parole: “ economia dei gesti e delle parole” nel rapporto educativo.

                                                                                                                                                                                         

                                                                                                                                                                                          Elsa Carrisi