La coordinazione oculo-manuale posa le sue reazioni nel “modulo riflesso 2” in cui vi è un punto di partenza visivo, un riflesso che parte da automatismi efficaci della motricità visiva, dal centro di organizzazione degli automatismi visivi, dai tubercoli del quadrigemino coinvolti a coordinare i movimenti degli occhi, e il fascio piramidale comincia a comandare i muscoli del braccio e della mano creando una organizzazione fra i due sistemi. La coordinazione oculo-manuale appare verso i tre mesi ed è affidata al perfezionamento dell’informazione tattile e visiva. La funzione degli occhi si consolida prima localizzando gli oggetti nello spazio e la mano segue, poi si inverte, la mano si muove e gli occhi la seguono, cioè l’occhio si aggiusta sui movimenti della mano. Dall’attitudine a seguire un oggetto in movimento, il bambino ora è capace anche di afferrare un oggetto localizzato, comincia a muovere le dita spontaneamente, una struttura che diventa funzionale, prima con una mano e dopo un mese con l’altra; con tali movimenti spontanei manifesta la propria dominanza laterale. Egli viene attirato dai movimenti della propria mano e li coordina con quelli dell’occhio, sposta la sua mano nel proprio campo visivo e gli occhi ne seguono il movimento. Gli automatismi alla scoperta delle forme e perciò della coordinazione oculo-manuale si instaurano con la manipolazione ed in particolare in occasione di esperienze psicomotorio funzionali nel vivere lo spostamento nello spazio in forme geometriche che, quando il soggetto saprà rappresentarle graficamente avrà raggiunto anche la rappresentazione mentale della forma. Fra i 4 e i 5 mesi, si susseguono utili tentativi per afferrare un oggetto in movimento e si ha il passaggio da un riflesso mesencefalico ad un riflesso corticale. Tutto ciò precisa il modo in cui si organizzano i vari automatismi che faranno da supporto all’aggiustamento. In questa fase evolutiva il momento più critico è la maturazione del fascio piramidale, che comincia dai 2 mesi e si prolunga fino ai 16 o 18, un lungo periodo di maturazione in cui, progressivamente la motricità riflessa lascia il posto all’attivazione della motricità corticale e permette al bambino di avere un’azione intenzionale sul proprio corpo. L’Analisi Psicomotoria Funzionale (APF) può condurre a verificare se il soggetto ha raggiunto piena capacità nell’aggiustamento percettivo-motorio, a due anni prende la palla rotolata usando le due mani e la rilancia, a quattro anni afferra la palla leggera lanciata da una distanza di circa tre metri e la rilancia, a cinque anni riesce in prove di lancio di precisione, dopo 6/7 anni afferra con una mano la pallina da tennis e la rilancia. Una discordanza nella coordinazione oculo-manuale può provocare problemi nell’apprendimento.