Corpo Vissuto

Il “Corpo vissuto” è il momento della messa in esercizio della funzione di aggiustamento (secondo stadio della strutturazione dello schema corporeo 2 mesi-3 anni). Il passaggio dal corpo vissuto a quello percepito rappresenta la messa in attività della funzione di interiorizzazione che è la capacità del bambino di portare l’attenzione sul proprio corpo e far sì che lo schema corporeo diventi cosciente. Il corpo vissuto è da sviluppare in diversi sottoperiodi, tra cui l’inizio della “via aerea”, della veglia sensoriale e l’inizio della funzione d’aggiustamento (che si situa verso i 7/8 mesi). In questa fase avviene la maturazione delle aree corticali deputate alla discriminazione dei dati percepiti. Tra 3-8 mesi si ha la maturazione delle strutture sia cognitive che muscolari. Quelle cognitive consentono di analizzare corticalmente le prime percezioni sensoriali (tatto, udito, vista), poi si ha la maturazione delle strutture limbiche (e dell’amigdala) legate alla motivazione, all’affettività e quindi alla funzione energetico-affettiva e al tono posturale che a tappe permette al bambino di stare prima seduto e poi in piedi e quindi di instaurare una relazione più ricca con l’ambiente. Dal punto di vista muscolare, il fascio cortico-spinale deputato a realizzare le prassie, matura grazie alle esperienze per tentativi ed errori (aggiustamento globale) e gradualmente permette il movimento intenzionale. Lo sviluppo motorio (innervazione e controllo) della muscolatura avviene in senso cefalo-caudale. La testa è la prima che viene controllata (a 3 mesi circa, in posizione prona, il bambino solleva la testa dal piano d’appoggio).  Poi la colonna come postura (a 4-6 mesi sta seduto senza sostegno). In seguito il cingolo superiore con controllo delle mani (la coordinazione oculo-manuale si arricchisce di esperienze). Siamo ancora entro gli otto mesi, dopo i quali comparirà la deambulazione con il controllo del cingolo pelvico. Tra i 6-8 mesi manca ancora la guida intenzionale del movimento, infatti non è ancora collegata l’area corticale percettiva (area post-rolandica sensitiva primaria dove il bambino percepisce a livello propriocettivo la tattilità, sensibilità in genere) con l’area motoria. Ciò determina movimenti spontanei, ma non ancora coordinati su quello che il piccolo percepisce, quindi involontari. La vista in questo periodo diventa focalizzata. Gli stimoli sono il volto della madre e gli oggetti in spostamento. L’occhio è più tonico, dominante, in tale fase di vita è molto in anticipo nello spostamento e quindi parte in anticipo a “fissare” l’oggetto. Dai 3 agli 8 mesi, dal punto di vista psicomotorio funzionale emergono la veglia come disponibilità attentiva e l’aggiustamento. La maturazione della veglia è dovuta al tono posturale, che permette una nuova disponibilità comunicativa e interattiva con l’ambiente; alla vista che diviene più focalizzata; alla discriminazione percettiva, sempre più ricca di elementi riconosciuti a livello corticale; al sistema limbico, che è maggiormente in collegamento con queste funzioni e parte dall’area motoria 4 prerolandica (homunculus motorio =/= area post rolandica 3,1,2 = homunculus sensoriale) e va al 2° motoneurone che si trova nel midollo spinale. Qui fa sinapsi (+ elastica) e va a sostituire le sinapsi rigide dei riflessi arcaici (se c’è un danno nella sinapsi può essere recuperabile attraverso le molte cellule internucali ancora indifferenziate, se il danno avviene a livello dell’assone non è invece recuperabile). Da 8 mesi- 3 anni il Corpo Vissuto vede accresciuta l’attività intenzionale motivata dall’interesse per l’ambiente e la sua esplorazione, l’apparizione del linguaggio (verso la metà di questo periodo, intorno al secondo anno, in generale un po’ prima). Al compimento dei 3 anni il bambino è in grado di analizzare le esperienze attraverso l’analisi emozionale mediante le strutture limbiche e l’analisi sensoriale a livello corticale; in più ci sono la permanenza e il ricordo dell’oggetto visto e, dal punto di vista motorio, si è evoluta la deambulazione, che gli permette una maggiore scoperta dello spazio e una più ricca relazione.