La genesi strutturale del metodo Psicocontatto ha trovato buone radici in un lavoro di sperimentazione condotto da Guido Pesci e dato alle stampe nel 1984 nei caratteri delle edizioni Omega. Per essere introdotto in Psicomotricità Funzionale® il metodo ha richiesto un sistematico lavoro di modifica, di arricchimenti e adattamento, e accolto nel repertorio scientifico della Scuola solo nel 1988. Lo Psicocontatto è un metodo capace di promuovere stimolazioni tattili offerte da una palla come intermediario, forma rotonda che permette lo scivolamento rotatorio su tutto il corpo. L’esperienza psico-tattile aiuta a vivere momenti distensivi in ascolto del proprio corpo, di analizzare le sensazioni, percepirne ogni parte e soddisfare il bisogno di raggiungere un equilibrio in un criterio di unità, in accordo tra completezza emotiva e completezza fisica. Il metodo offre alla persona l’occasione per sviluppare la coscienza di sé e l’educazione dello schema corporeo cosciente, sostenuta da una energia globale, corporea e mentale, idonea a modificare il tono, motore della condotta. Quel tono che, in tutte le sue sfumature, esprime e racconta il vissuto emozionale e il senso di operatività che l’individuo ha di sé e con il quale sente di potersi confrontare con il mondo. Una azione attiva che sottolinea gli aspetti energetico-affettivi ed è contraddistinta dall’interesse, dall’intenzionalità e dalla motivazione, intendendo per azione anche il non-movimento in quanto rappresentativo anch’esso di una scelta di ‘azione’ sul mondo. Il metodo racchiude in sé principi e attenzioni nel dare sostegno al percorso evolutivo della persona attraverso percezioni tattili superficiali e profonde, che rispecchiano perfettamente la strategia psicomotoria funzionale. L’opportunità per costruire uno Schema Corporeo Cosciente (SCC) arricchito dall’aggiustamento tonico (tono riflesso e tono di base) in relazione a percezioni propriocettive e esterocettive, sotto l’influenza delle strutture limbiche (memoria emozionale), è raggiunto con l’uso della palla, sferoide che per la sua funzione di intermediario evita il contatto diretto e che, fatta roteare sulla mappa corporea offre al corpo la coscienza di esistere, dissolve ogni inibizione e resistenza, fino a renderne viva l’estensione dell’Io. Lo Psicocontatto, sottraendo ogni manipolazione diretta del corpo offre esperienzialità dialogiche con vive percezioni, idonee a far maturare ogni equilibrio tonico emozionale per una crescita globale e armonica. Un contributo che si basa sui diversi stimoli generati dalle differenti tipologie di palle utilizzate che ordinano il Set, e che, nell’intento di emulsionare risvegli delle potenzialità e consolidare le abilità in un clima di disponibilità, ruotano sul corpo perseguendo il principio equilibratore dello sviluppo. La tattilità propone all’individuo, nella esplorazione della topografia somatica, una appartenenza corporea, un contatto con se stesso, un corpo non più ridotto ad un semplice oggetto fra gli oggetti, ma toccante e toccato, una tattilità capace di organizzare ampie possibilità di esperienze sensorie ed emotive, l’acquisizione di informazioni utili alla percezione interocettiva e la capacità di un progressivo controllo di questi suggerimenti. Le stimolazioni tattili derivate dalla palla permettono di veicolare e di fare apprendere sensazioni profonde propriocettive capaci di ridurre ogni tensione ansiosa, ogni angoscia, ogni sensazione dolorosa, e di guidare alla reintegrazione di nuovi modi di stare con se stessi e con gli altri.
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