Aggiustamento globale

 

La funzione di aggiustamento globale è un procedimento operativo che si realizza per tentativi ed errori. È la prima forma di adattamento agli stimoli forniti dall’ambiente in presenza di un obiettivo da raggiungere. Obiettivo che può essere consapevole o inconscio. È una competenza indispensabile per poter passare dall’aggiustamento impulsivo all’aggiustamento controllato. La funzione di aggiustamento globale si attua a livello delle strutture riflesse e, con l’evolversi della maturità neurologica, a coordinazioni controllate corticalmente.
Si distinguono due modalità di aggiustamento globale: aggiustamento senso-motorio e aggiustamento percettivo-motorio.
Il lavoro per lo sviluppo e il potenziamento dell’aggiustamento globale viene svolto e realizzato nel rispetto di una sequenzialità adatta a rispondere ai bisogni di ogni soggetto di età diversa e con differenti difficoltà e disagi, e che permette, attraverso lo sforzo, di arrivare ad una certa possibilità di riuscita fino ad essere efficaci ed abili nelle successive operazioni che chiedono di raggiungere uno scopo. Le esperienze tengono conto dello sviluppo e lo caratterizzano, specialmente a partire dal momento in cui il bambino ha superato lo stadio narcisistico primario. A tal fine è necessario mantenere attivo il livello della funzione energetico affettiva che consente di confrontarsi con le diverse situazioni per mezzo di iniziative personali e procedere così con piacere e certezza verso lo sviluppo dei processi di relazione, intessuti di autostima, di intenzionalità, di motivazione e di tutto ciò che rende capaci di iniziativa e di intenti. Le stimolazioni dovranno raggiungere e sollecitare la totalità dei campi sensoriali, fornire stimoli uditivi, visivi, tattili, dando priorità all’affettività per lo sviluppo dell’intenzionalità che sfocia poi nella creatività. È d’obbligo muovere verso un aggiustamento globale utile ed efficace e che dia piacere, e per questo giungere, con le tante stimolazioni capaci di sollecitare il desiderio di porsi in relazione attiva con l’ambiente, alla veglia corticale che consente di stabilire gli scopi da raggiungere.