Alcune significative dichiarazioni del prof. Jean Le Boulch
“La nostra metodologia della Psicomotricità si discosta da certi metodi a vocazione unicamente terapeutica che poggiano su teorie psicoanalitiche. Senza sottovalutare l’importanza della sfera affettiva nell’instaurarsi di turbe psicomotorie, si deve porre l’accento sull’importanza dell’azione educativa volta a favorire lo sviluppo funzionale. La Psicomotricità Funzionale® quindi è un metodo di educazione psicomotoria che si può applicare ad ogni soggetto sia esso o no in difficoltà”. (J. Le Boulch, UPD “Scuola Jean Le Boulch”, ISFAR-Firenze).
“L’azione educativa avrà come fine il far usufruire al soggetto in difficoltà tutte le possibilità ad ogni livello dello sviluppo tenendo conto della cronologia nella successione degli stadi. Questa regola metodologica non è di facile applicazione quando l’azione educativa è intrapresa tardivamente; è più difficile ancora quando alle turbe funzionali si aggiungano i problemi affettivi provocati dagli errori educativi come per esempio la troppa protezione o al contrario l’abbandono” (J. Le Boulch, UPD “Scuola Jean Le Boulch”, ISFAR-Firenze).
“La mia posizione è vicina a quella di Wallon che ha difeso la necessità di una educazione attraverso il movimento, la cui base è rappresentata dall’educazione psicomotoria che si applica a tutti i soggetti in sviluppo “(J. Le Boulch, UPD “Scuola Jean Le Boulch”, ISFAR-Firenze).
“La finalità della nostra azione sull’uomo è lo sviluppo della persona, come condizione di un migliore adattamento del comportamento alle norme socio-culturali e dell’acquisizione della responsabilità nel quadro della vita sociale”. (J. Le Boulch, UPD “Scuola Jean Le Boulch”, ISFAR-Firenze).
Guido Pesci