Tanti sono stati i momenti in cui Jean Le Boulch combinava con le esperienze pratiche importanti momenti di riflessione sostanziati dai principi sull’acqua, sull’energia fecondatrice e generatrice di vita, luogo origine di tutto ciò che compone l’Universo e da cui inizia il percorso di trasformazione verso una nuova nascita, elemento liquido e dinamico, fonte di ogni forma di vita, portatrice di energie che concorre a generare trasformazioni di flusso del divenire. La materia vivente ha iniziato la sua avventura dall’acqua, essa è la fonte di ogni forma di vita e per l’uomo è la sua formazione iniziale.
Stupiva Jean Le Boulch, persona apparentemente pragmatica, quando analizzava credi, tradizioni, miti, leggende e riti legati alle acque, al loro potere di risanare, di purificare e di rigenerare, bere l’acqua di Lourdes o il battesimo (greco baptein, immergere, lavare) propri del rito cristiano, l’immergersi nel Gange per gli induisti, il Mikvah, l’immergersi nudi in una piscina d’acqua piovana del rito ebraico, le abluzioni prima della preghiera per Ebrei e Musulmani e sinonimo di rimedio allo stress, i bagni pubblici (sentoo) in Giappone che offrono alle persone la possibilità di fuggire dallo stress e giungere alla “vera amicizia”, sincera e lontana dalle convenzioni. Oltre a ciò e al significato ovvio e convenzionale dell’acqua, Le Boulch si espande anche nei simbolismi, come evocazione di fluttuazione dei desideri e dei sentimenti, di vitalità e forza, di benessere ed equilibrio, portatrice di energie segrete che agisce effetti terapeutici, per liberarsi e purificarsi.
L’espansione teorica e scientifica del Le Boulch nel riferirsi all’acqua e all’acquaticità ha dimostrato il chiaro intento di evitare ogni possibile banalismo scientifico, arte e poesia, prosa e saggistica sappiamo che non sono sufficienti a tradurre l’importanza e il valore di ciò che dà la vita e mantiene la vita. Certo non aiutano neppure quanti si limitano a dichiarare che l’acqua occupa i 2/3 del nostro spazio naturale nel globo terrestre, o che l’uomo è un acqua-nauta, generato dalle acque del mare di cui trattiene, se adulto, in media, 37 litri, poiché oltre ai valori in quantità fisica e chimica, racchiude in sé i profondi segreti della rigenerazione.
Le Boulch stima l’acqua come un liquido prezioso per la possibilità di galleggiamento che essa offre, per la funzione stimolatrice dei recettori sensoriali, per il grado di tonalità affettiva che garantisce, per quel rapporto dialettico così significativo che è vita e che genera vita, e che della vita e della natura, l’uomo ne è simbolo.
Guido Pesci