Psicocontatto: Metodo ausiliario della Psicomotricità Funzionale

Del metodo di Guido Pesci Jean Le Boulch accolse gli studi e le ricerche che avevano condotto l’autore a esporre l’impegno della scienza nell’abbattere gli ostacoli che impedivano di rivolgersi a tutto ciò che si riferiva al corpo, al panorama della psico-corporeità, ed approvò molti degli obiettivi che il metodo si proponeva e le vie attraverso le quali intendeva raggiungerli, in particolare l’utilizzo della palla come strumento intermediario per soddisfare con tatto modificazioni somato-energetiche positive. Correzioni e integrazioni vennero comunque addotte assieme all’autore durante un lungo lavoro di analisi e di sperimentazione, in base alla concezione funzionalista, che considera la persona come una unità globale e attiva, sostenuta da relazioni costanti in vista di una continua evoluzione, e alle ideazioni fenomenologiche, secondo le quali il movimento e i fenomeni mentali collegati ad esso rappresentano il mezzo per potersi adattare. La sistematica sperimentazione assicura così la validità del metodo che Jean Le Boulch definisce “Psicocontatto” e lo inserisce tra i metodi ausiliari della psicomotricità funzionale

Il metodo così arricchito, organizzato, codificato, è concepito con lo scopo di raggiungere un’affinata e più profonda capacità sensoriale, risvegliare con il dialogo tattile una grammatica percettiva, acquisire un equilibrio tonico co-protagonista dell’equilibrio psicofisico generale della persona, e la disponibilità ad aprirsi alla relazione con il mondo esterno di cui la pelle rappresenta il confine corporeo.

“Questo del prof. Pesci, così integrato -dirà Le Boulch- è uno dei metodi che noi utilizziamo e che trova un grande significato fra i metodi ausiliari della psicomotricità funzionale, la palla, a cui egli affida gli stimoli corporei, ha una grande valenza che accende l’insieme delle funzioni psicomotorie messe in gioco dall’organismo che interagisce con l’esterno. Le informazioni percettive raccolte attraverso la stimolazione con la palla garantiscono l’interpretazione e la fissazione delle stimolazioni che giungono al soggetto e consolidano l’acquisizione e l’interiorizzazione dello schema corporeo, e consentono il passaggio dallo schema corporeo inconscio a quello cosciente e la disponibilità nella relazione (Le Boulch, UPD).

Lo Psicocontatto racchiude in sè principi e attenzioni che rispecchiano perfettamente la strategia psicomotoria funzionale nel dare sostegno al percorso evolutivo della persona attraverso percezioni tattili con l’uso della palla, superficiali e profonde, opportunità per costruire uno SCC arricchito dall’aggiustamento tonico in relazione a percezioni propriocettive e esterocettive, sotto l’influenza delle strutture limbiche (memoria emozionale o corteccia affettiva) e con la mediazione fondamentale della formazione reticolare.
Tratto da: Pesci, G. e Ricci, P. (2014). Psicocontatto. Firenze. Edizioni Scientifiche ISFAR Firenze.